Dal catalogo della mostra alla Galleria Del Vicolo Quartirolo di Bologna
febbraio 1983
Le opere di Maria Teresa De Zorzi io credo vadano lette nel senso che viene negato l’oggetto immobile, spezializzato; a quale si sostituisce, secondo un agire chi è il suo riferimento proprio nell’elan vital bergsoniano, un motto forma discontinuo: con un alternarsi di pause, arretramenti illusioni del futuro che giocano con la stessa intensità di una pur sempre “proiezione in avanti” obbediente all’etica dell’art in progress.
C’è, insomma, nell’opera di Maria Teresa De Zorzi una componente decisamente intuizionistica per la quale l’accento viene posto sulla memoria ( che può essere, come qui è, anche la memoria presente)