GIULIANO MONTENERO

GIULIANO MONTENERO

Da catalogo della mostra
alla Pinacoteca Comunale di Macerata
novembre 1979

…Finestra sul vero, finestra sul paesaggio ma sempre riquadro delimita il campo ottico ne anticipa il riordinamento e la codificazione mentale in vista della scrittura grafico-coloristica. la quale, agli inizi, era ricca e tumultuosa, come se la De Zorzi volesse integrare l’esempio il suo maestro, Fred Pittino, vigoroso colori su campiture compatte, con le sollecitazioni provenienti da quelle aree marginali della cultura friulana – Spazzapan – che stimolava lo scavo in negativo delle emergenze chiare e la permuta abilità fra traccia e macchia.
Non a caso Idria, luogo deputato dalla prima poetica spazzapaniana, le offre un reperto paesagistico dalla finestra chi è improntato dal rovesciamento prospettico sul piano verticale e dalla tramatura piatta e cupa del bosco.
Progredendo nell’esplorazione naturalistica la De Zorzi esclude con crescente è permessa il collegamento per mezzo di sfumati o discorsi lineari fra l’uno e l’altro piano verticale dell’impianto in profondità, talchè allora si avverte la predilezione per l’ordinamento in Piano, la tappezzeria, la decorabilità dei ritmi iterati, alberelli, fiori, finestre delle casette presentate in bella frontalità.
La stagione delle tende vere e proprie è relativamente breve. in generale l’operare di Teresa De Zorzi è improntato da una intensa ciclicità, da una rapida periodicitazione evolutiva.
Frutto della sua curiosità intellettuale, delle forti capacità prensili, dei frequenti sbalzi di umore, pur nella linearità temporale lungo la sequenza delle opere e nella chiarezza ordinatrice di ciascuna opera. Sono i fattori che appaiono con maggior rilievo nel periodo delle tende di stoffa, colori dei grandi di tinte uniformi e vivaci.
Le tende sono l’equivalente del quadro di paesaggio ottocentesco nell’abitazione moderna. Ed è anche altro: c’è il concerto del campo riquadrato ulteriormente si precisa che mediante il tendaggio e il tutto assume la specificità tipologica del luogo teatrale. La tenda di casa è il velario di una rappresentazione che avviene sul palcoscenico interno, nel chiuso dell’appartamento, rappresentazione preclusa al pubblico, inesistente e sostituito dal muro o dal vetro.
Questo sipario mezzo aperto e chiuso scarica di inquietanti valenze, evoca gli spettatori immaginari per i quali recitiamo ciascuno la propria parte secondo il copione dei sentimenti.

Presente in: